Psicodramma
Psicodramma
Lo Psicodramma è un metodo psicoterapeutico che appartiene all’ambito delle terapie di gruppo, ideato da Jacob Levi Moreno nel 1921. Esso ricorre al gioco drammatico libero, e mira a sviluppare attivamente la spontaneità dei soggetti.
L’essenza di questa terapia consiste nell’esteriorizzazione rappresentativa dei vissuti personali, mediante le improvvisazioni sceniche fino alla catarsi e la loro analisi, operata da uno psicoterapeuta, “direttore del gioco”.
È applicabile ai bambini ed agli adulti ed è utilizzata come strumento di supervisione nelle equipe professionali.
Costituisce un mezzo privilegiato di espressione e simbolizzazione dei conflitti personali, oltre che per la rappresentazione e rielaborazione di situazioni conflittuali interpersonali.
In alcuni ambiti è stato utilizzato non solo come tecnica psicoterapeutica, ma anche per la formazione, selezione e valutazione delle risorse umane. In questi casi si parla più correttamente di sociodramma, oppure di role playing o più genericamente di metodi attivi.
Lo Psicodramma proposto dal Centro Psicologico Affi è denominato analitico-individuativo ed è di derivazione junghiana (C.G.Jung) esso mira soprattutto alla presa di coscienza del significato dei modi di essere, sentire, agire e interagire dei protagonisti. L’assetto è quello di un gruppo di persone che interagiscono tra loro attraverso la drammatizzazione delle “scene” portate dai partecipanti. Le scene si riferiscono a vissuti reali o immaginati, scene di vita reale, sogni, desideri o quant’altro che vengono personificate da coloro che al gruppo partecipano. Il conduttore facilita l’incontro tra i partecipanti, aiuta l’esplicitarsi dei vissuti di ogni singolo partecipante, sostiene psicologicamente i vissuti più ostici e dolorosi, gestisce il clima. L’osservatore è silente, partecipa alla sessione di lavoro e solo al termine di essa, restituisce al gruppo ciò che ha osservato.
I giochi proposti possono essere letti come se attraverso di loro si esprimessero tre livelli:
- La dinamica del gruppo attuale, cioè i ruoli che ciascuno assume e quelli che attribuisce agli altri;
- La storia personale di ciascun membro del gruppo (ruoli da lui assunti nei diversi gruppi di cui ha fatto parte;
- I ruoli interni, cioè le parti di noi che ci costruiamo per comprendere gli altri, divengono una sorta di personaggi interni, che come le funzioni o i complessi autonomi junghiani, sono centri strutturanti della nostra vita interiore e in particolare dell’inconscio.