Depressione
Depressione
Secondo il DSM IV, testo di riferimento dei criteri diagnostici per tutti gli psichiatri del mondo, si può fare diagnosi quando sono contemporaneamente presenti, da almeno due settimane, cinque (o più) dei seguenti sintomi:
- umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, (sensazione di tristezza e vuoto), marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno;
- significativa perdita di peso, senza essere a dieta, o aumento di peso (per es. un cambiamento superiore al 5% del peso corporeo in un mese), oppure
- diminuzione o aumento dell’appetito quasi ogni giorno;
- insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno;
- agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno (osservabile dagli altri, non semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto o rallentato);
- affaticabilità o mancanza d’energia quasi ogni giorno;
- sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati (che possono essere deliranti), quasi ogni giorno (non semplicemente • autoaccusa o sentimenti di colpa per essere ammalato);
- ridotta capacità di pensare, di concentrarsi o indecisione, quasi ogni giorno (come impressione soggettiva o osservata dagli altri);
- pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico, o un tentativo di suicidio, o l’ideazione di un piano specifico per commettere suicidio.
- Quando sono quindi presenti almeno cinque dei suddetti sintomi per almeno due settimane, si può parlare di stato depressivo in fase acuta e si rende necessario l’intervento dello specialista.
La depressione è caratterizzata da un costante abbassamento del tono umorale. Nelle fasi più lievi o in quelle iniziali, lo stato depressivo può essere percepito dalla persona come incapacità di provare un’adeguata risonanza affettiva o come una spiccata labilità emotiva.
Nelle fasi acute della depressione, il disturbo dell’umore è evidente e si manifesta con vissuti di profonda tristezza, disperazione, sgomento, associati alla perdita dello slancio vitale e all’incapacità di provare gioia e piacere.
Le persone depresse avvertono un senso di noia continuo, non riescono a provare interesse per le normali attività, provano sentimenti di distacco e inadeguatezza nello svolgimento del lavoro abituale. Tutto appare irrisolvibile, insormontabile, quello che prima era semplice diventa difficile, tutto è grigio, non è possibile partecipare alla vita sociale, nulla riesce a stimolare il minimo interesse. La persona lamenta di non provare più affetto per i propri familiari, di sentirsi arido e vuoto, di non riuscire a piangere.
Il rallentamento psicomotorio è da considerarsi il sintomo più frequente e si manifesta sia con una riduzione dei movimenti spontanei sia con un irrigidimento della mimica che può configurare un aspetto inespressivo.
Il linguaggio non è più fluido, scarsa la varietà dei temi e dei contenuti delle idee, le risposte sono brevi, talora monosillabiche. Il rallentamento si esprime anche sul piano ideativo e si manifesta con una penosa sensazione di lentezza e di vuoto mentale.
Il depresso è afflitto da un profondo senso di astenia, trova difficile intraprendere qualsiasi azione, anche la più semplice. Col progredire della malattia, la stanchezza diventa continua e così accentuata da ostacolare lo svolgimento di ogni attività.
Il rallentamento delle funzioni psichiche superiori può essere così marcato da provocare disturbi dell’attenzione, della concentrazione e della memoria. Il rallentamento ideomotorio si traduce in incertezza e indecisione; in alcuni casi l’incapacità di prendere qualunque decisione, anche la più semplice, crea un notevole disagio, con blocco talora completo dell’azione.
Spesso le persone che vivono con una persona che soffre di depressione, pensano che il suo stato di disagio sia dovuto ad una carenza di forza di volontà, idea spesso condivisa anche dalla persona depressa. In realtà la depressione non è in nessun modo una questione di volontà.
La volontà è, infatti, la quantità di energia psichica di cui il soggetto può disporre e utilizzare per la realizzazione dei suoi scopi, ma una delle caratteristiche dell’episodio depressivo acuto consiste proprio nel fatto che vi è una netta riduzione della quantità di energia psichica a disposizione del soggetto.
La riduzione quindi della possibilità di utilizzare lo strumento della volontà è parte integrante della sintomatologia depressiva e non è possibile puntare su di essa per il superamento della crisi.
Un’altra caratteristica della depressione è che la nozione del tempo è modificata e il suo scorrere continuo rallenta fino ad arrestarsi. Il depresso ha la sensazione che la giornata sia interminabile, che non sia possibile arrivare a sera, “tutto è fermo, stagnante, senza possibilità di essere mutato”.
L’agitazione psicomotoria, presente in alcuni quadri depressivi, si manifesta con irrequietudine, difficoltà a stare fermi, continua necessità di muoversi, di camminare, di contorcere le mani e le dita.
La compromissione delle prestazioni intellettuali, la consapevolezza della propria aridità affettiva e della propria inefficienza portano il depresso all’ autosvalutazione, al disprezzo di sé, alla convinzione della propria inadeguatezza, talora accompagnati da un incessante ruminare sui propri sbagli e su colpe lontane. Il futuro è privo di speranza e il passato vuoto e inutile, valutato come pieno di errori commessi; la persona prova sentimenti di colpa e fa previsioni di rovina e miseria. Talora ritiene se stesso responsabile dei propri disturbi e dell’incapacità di guarire: convinto di poter “star meglio facendo uno sforzo”, si giudica indegno per la propria condotta, per la propria pigrizia, per il proprio egoismo.
Tra i sintomi vegetativi, la riduzione della libido si presenta in genere precocemente, a differenza di quanto avviene nei disturbi d’ansia, nei quali le persone mantengono un discreto funzionamento sessuale.
Nella depressione sono frequenti la riduzione dell’appetito ed i sintomi gastrointestinali: i pazienti perdono gradualmente ogni interesse per il cibo che sembra privo di sapore, mangiano sempre di meno fino al punto di dover essere stimolati ad alimentarsi, lamentano secchezza delle fauci o bocca amara e pienezza addominale. Le difficoltà digestive e la stitichezza possono essere dovute, oltre che ai trattamenti antidepressivi, all’ipotonia intestinale spesso associata al quadro clinico. Modificazioni della condotta alimentare, nel senso di una riduzione dell’assunzione di cibo, possono avere gravi conseguenze con un marcato dimagrimento, stati di malnutrizione e squilibri elettrolitici, tali da costituire delle vere e proprie emergenze mediche.
In alcuni quadri depressivi può essere presente iperfagia con aumento di peso, favorito anche dalla riduzione dell’attività motoria.
I disturbi del sonno sono molto frequenti e l’insonnia, una delle principali manifestazioni della depressione, si caratterizza per i numerosi risvegli, soprattutto nelle prime ore del mattino. La persona depressa riferisce di svegliarsi dopo poche ore.