Psico-oncologia
Psico-oncologia
Quando utilizziamo oggi il termine Psicooncologia, ci riferiamo a quella branca della psicologia e della psicoterapia clinica che studia e si prende cura, all’interno dell’organizzazione socio-medicosanitaria e sociale-familiare, della qualità di vita e degli aspetti patologici cognitivo-comportamentali della persona malata. L’esperto psicooncologo, solitamente, è uno psicologo, ma può esserlo anche uno psichiatra o un oncologo che abbia però una specializzazione in psicoterapia.
Gli ambiti in cui può essere suddivisa la Psicooncologia possono essere riassunti in tre linee generali:
- la prevenzione,
- il sostegno psicologico al malato e ai familiari nella fase di cura, l’accompagnamento di fine vita.
Quando ci si ammala di cancro la dimensione psicologica della persona viene colpita profondamente. Si sviluppano tutta una serie di disturbi dell’umore e del comportamento che disabilitano ancora di più la persona.
La persona può sviluppare ansia, depressione, perdita del desiderio sessuale, confusione mentale,ecc. manifestati con crisi di pianto, perdita dell’appetito, insonnia, ritiro sociale ecc. La malattia non colpisce solo la persona che si ammala, ma anche tutto il sistema familiare. Anche i familiari possono sviluppare gli stessi sintomi soprattutto i caregiver, cioè quelli che si prendono principalmente cura della persona malata. Anche per loro è previsto un sostegno psicologico per tutta la durata della malattia e anche dopo nel caso in cui si dovesse elaborare il dolore della perdita.
Gli strumenti principali dello psicooncologo sono il colloquio di consulenza, la psicoterapia, gli strumenti psicodiagnostici per valutare il grado e l’intensità del disturbo, le tecniche di rilassamento da far apprendere al paziente per gestire ad esempio l’ansia e il vomito anticipatori della chemioterapia.
La Psico-Oncologia aiuta ogni persona, a prescindere dal ruolo,che entra in contatto con il cancro a trovare dentro di sé le risorse per fronteggiarlo, le proprie risorse di coping.