Terapie “parlanti” all’aperto
Terapie “parlanti” all’aperto
L’isolamento dagli altri e dal mondo esterno ha reso le persone più vulnerabili e timorose ad uscire di casa.
Il Coronavirus ha anche effetti psicosociali: ansia e depressione sono in marcato aumento.
Si rilevano disturbi del sonno, riaffiorano ricordi di traumi e aumentano i conflitti all’interno delle famiglie e degli ambenti collaborativi con conseguenti sentimenti di panico e impotenza.
La riorganizzazione del lavoro con lo smart working, l’istruzione domiciliare per i figli, l’eliminazione di molte attività ricreative compensative e la limitazione del raggio d’azione alle proprie quattro mura, pongono enormi sfide per le famiglie e le coppie. Oltre a preoccupazioni per la salute di genitori, nonni, paure economiche dell’esistenza e una prospettiva poco chiara sull’ulteriore progresso della pandemia.
Conflitti preesistenti o problemi di comunicazione possono peggiorare in uno spazio ristretto e alcune situazioni stressanti possono degenerare in una crisi in famiglia, in coppia o in ambito professionale.
Tra incertezze e paure in questo periodo di Covid, passeggiare può’ apportare benefìci fisiologici e psicologici, con una riduzione significativa dell’ansia e dell’angoscia.
É ampiamente riconosciuta la capacità riparatrice della natura. Potendo scegliere, sfidando le convenzioni del setting tradizionale della psicoterapia, l’alternativa di cura e sostegno in uno spazio all’aperto risulta oggi quanto mai la soluzione ideale.
Quando siamo all’aperto la capacità di entrare in contatto con noi stessi migliora esponenzialmente. L’ambiente naturale outdoor fornisce uno sfondo neutro, molto efficace alla terapia: riduce le tensioni, ci offre un punto di vista diverso sui nostri limiti e ci permette di attingere a risorse personali prima ignorate, rafforzando il senso di sé e la consapevolezza.